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Vioris De Bois è un adolescente che alla morte del nonno Iglis, oramai senza più casa e legami, decide cosa fare della propria vita. Dal nonno aveva imparato la giocoleria e alcuni esercizi acrobatici, per il resto tutto era andato in fumo, infatti, com'è nella tradizione sinta, tutto ciò che apparteneva al vecchio circense era stato dato al rogo, perché conservarne gli oggetti dopo la morte, nel credo zingaro, avrebbe portato male. Così inizia il viaggio del giovane Vioris: una ricerca, attraverso varie avventure e peripezie, del suo percorso nella vita. Questo libro non è solo un racconto dell'esistenza di una persona, ma anche una testimonianza di un mondo di cui, spesso, si è abituati a considerarne solo l'abito, senza conoscerne gli aspetti intrinseci. Nel "Giocoliere", il racconto di Mantegazza e gli inchiostri di Fioravanti riescono a donarci un momento di autentica poesia. Il libro avvia la nuova collana "Officine parallele", a cura di Flaminio e Massimo Balestra, dedicata al sodalizio fra parole e immagini e, in modo particolare, all'incontro di chi, seppure con peculiarità e visioni diverse, condivide un amore o un tratto di tragitto comune.